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                                                                              RI-CERCARE L'UOMO

2012

 

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RI-CERCARE L'UOMO” all'Eremo di Gamogna domenica 10 giugno 2012 - di Marta


     Un incontro di fine anno a Gamogna, con una sola data possibile, poteva essere complicato per molti di noi: è stata invece qualcosa di molto “affollato”, insieme “normale” e speciale per il modo in cui l'invito è stato accolto e vissuto.

     Il giorno prima, alcuni di noi, compresa suor Sarah, erano andati lassù ad “aprire casa”, col risultato, la domenica, di un'accoglienza festosa che ha fatto davvero sentire a casa anche chi arrivava per la prima volta. Nella stanza detta “Betania”, tavoli apparecchiati con frutta ed infusi caldi (era una giornata luminosa ma anche ventosa e fresca), apprezzati sopratutto da chi aveva fatto la salita a piedi.

     In chiesa la possibilità di un'ora di Adorazione e poi la Messa celebrata da un anziano sacerdote che conosceva il posto: il Signore a disposizione di tutti, ed era la prima volta che abbiamo condiviso una liturgia con questo gruppo oltre che con altri delle nostre Fraternità Evangeliche ed anche con persone di passaggio, in gita.

     La Chiesa era pienissima e tutti abbiamo vissuto la celebrazione nel silenzio e nell'ascolto della Parola, affacciandosi nel mistero di Dio, nella gratuità di un dono che stavamo ricevendo tutti insieme.

     “ Dio non si imprigiona nell'umanità, non è limitato dai confini di ciò che viviamo, però il nostro incontro con Lui passa sempre attraverso la nostra umanità” ha detto, non molto tempo fa in una intervista, un monaco certosino. Mi sembra che noi abbiamo vissuto così quel tempo a Gamogna: tutti insieme, ognuno con la sua umanità ma tutti “invasi” dall'unico Dio.

     Dopo la Messa, abbiamo condiviso il pic-nic con tavoli e panche trasportati con semplicità all'aperto, in uno spazio verdissimo, inondato quasi all'improvviso dal sole: allegria, chiacchiere, fotografie e tanta gioia di stare insieme e di conoscerci meglio.

     Più tardi, l'incontro vero e proprio era previsto, come al solito, sotto la quercia di Mamre, ma non era previsto un vento così forte e rumoroso da disperdere le voci e impedire una vera condivisione !

     Dopo il trasferimento in un punto più tranquillo, si è in parte cercato di commentare una pagina di San Pier Damiani (fondatore dell'eremo nel 1054), distribuita in Chiesa. Una pagina molto bella e ricca di spunti (anche se non facile), forse da riaffrontare un'altra volta, dopo averla riletta. In un luogo dove dappertutto si avverte la presenza di Dio, ognuno di noi ha avuto spazi di silenzio e di ascolto, occasione per riscoprirsi parte della creazione, godendo di tanta bellezza e ricevendo energia ed equilibrio da riportare in città, nel quotidiano, e spazi di preghiera, di relazione con Dio che è la Luce da cui veniamo e verso la quale andiamo.

     Mi sembra di poter concludere che tutti abbiamo portato a Firenze la gioia di una bella esperienza ed il desiderio di ripeterla presto.

 

GIORNATA A GAMOGNA - Domenica  10 giugno 2012 - testo conclusivo a c. di sr.Sarah

   ...sappiamo che vogliamo continuare a dar vita a questa ricerca libera di confronto e a partire da ottobre fisseremo un calendario mensile di incontri che possano avere un tema di confronto.

     Sabato 9 giugno dialogando sotto la quercia di Mamre a Gamogna sono emerse interessanti prospettive da approfondire. Eravamo un gruppetto di Cercatori presi dalla rilettura dell’esperienza vissuta alla Cappella Pandolfini e dalle suggestioni lanciate da Marco Lenzi che come sociologo delle religioni ci faceva riflettere su ciò che muove oggi la ricerca del sacro su binari settari e al di fuori dell’orizzonte cristiano (es. testimoni di Geova,  seconda religione in Italia): la paura, l’ignoranza e un proselitismo sfrenato.

     Sono emerse la voglia di contrastare questo trend con la testimonianza intelligente, la conoscenza della fede coniugata alla ragione e un recuperare dimensioni antropologiche e culturali proprie alla nostra fede ma occultate anche a volte nella Chiesa. Un esempio “i novissimi”, il problema del male, la realtà della sofferenza, la libertà dell’uomo in rapporto all’amore di Dio e su di questo passo fino a considerare il concetto di peccato, la tridimensionalità della persona in rapporto al suo Creatore...e così via.

     Saranno questi i temi degli incontri per il prossimo anno che il Santo Padre vuole indicare come anno della fede? non lo so proprio...il pensiero deve maturare in dialogo e lo Spirito confermerà costituendo un gruppo di preparazione che possa aiutare il dialogo e portare insieme la passione per l’incontro....da parte mia la gioia è veramente grande di poter collaborare a questo laboratorio di ricerca in atto che a partire da una concreta possibilità di espressione ha radunato persone da diversi orizzonti con il comune desiderio di condividere l’esperienza di vita come un tesoro che può fattivamente crescere nel condividerlo...

Dagli scritti di San Pier Damiani fondatore dell’Eremo di Gamogna intorno al 1054

     In che modo l’uomo sia chiamato a raggiungere la sua completezza, mi piace esporlo in breve come è dato ritrovare nell’ordine stesso in cui si svolge la creazione del mondo. Dato che si asserisce che l’uomo è un  “microcosmo” , cioè un mondo in miniatura, è necessario che egli, nello sforzo di raggiungere la sua pienezza, imiti il modo di essere del mondo stesso; cosicché, come questo mondo visibile e corporeo, è giunto al pieno suo compimento mediante la grandezza e la moltitudine delle sue parti, così anche il nostro uomo interiore giunga poco a poco alla sua pienezza mediante la crescita nelle virtù...Dio cominciò dicendo:”Sia la luce!” Quanto all’uomo, si dice che in lui”sia la luce” allorché gli viene concesso che splenda nella sua persona la luce della fede...

    Il secondo giorno Dio fece il firmamento, cioè il cielo, e divise le acque in modo in modo che parte scorressero sotto il firmamento e parte restassero sopra. Ma che cos’è il firmamento se non la forza delle Scritture? Allorché l’uomo attraverso il firmamento – cioè attraverso la testimonianza della divina Parola – comincia a separare le acque inferiori da quelle superiori, ossia le cose carnali da quelle spirituali...ed egli comincia ad avere non solo la luce della fede, ma anche il giusto discernimento della realtà....già spunta il terzo giorno quando si è assetati di Dio e ci si sforza, come un fertile terreno di portare frutto di buone opere...Al quarto giorno furono fatti i luminari nel firmamento dei cieli. Ma che cosa vuol dire il fatto che prima la terra produce germogli e subito dopo sono creati i luminari? Che vuol dire ciò se non che germogliando nell’anima l’opera buona, sorge in essa una luce più copiosa sì che possa seguire le vestigia del suo Redentore?...nel quinto giorno furono creati i pesci, figura di quelli che ricevono il battesimo; furono creati anche gli uccelli, figura di coloro che con le penne delle virtù si elevano a contemplare le cose celesti...quest’uomo giunto quasi al grado della perfezione, si può dire che  si conforma ad immagine del suo Creatore...al sesto giorno poi fu creato l’uomo ad immagine del suo Creatore...Si arriva così al  sabato, giorno in cui Dio, giunte a compimento le sue opere si riposa e anche all’uomo ordina di fare altrettanto...allora L’UOMO SI RIPOSA IN DIO E DIO NELL’UOMO...

 

Appunti incontro del 6 maggio 2012 Cappella Pandolfini  (Scriba: sr.Sarah)

 

Danilo: ...volevamo riallacciarci al primo incontro in cui abbiamo sottolineato che Ri-cerchiamo l’Uomo con la U maiuscola...oggi possiamo chiederci dove lo abbiamo incontrato o dove lo stiamo cercando...sempre nella massima libertà di espressione...allora dove incontrarlo: fuori dentro di noi... nella Creazione, nel fratello, nel sociale...Dove può avvenire l’incontro o dove c’è stato...possiamo fare il giro e dare a tutti la possibilità di esprimersi.

 

Cla : Da giovane ho trovato l’uomo nell’attività ludico-sportiva. Negli amici, nei valori condivisi con loro poiché l’amicizia crea ascolto reciproco. Da adulto ho incontrato l’uomo, oltre agli incontri con le persone, nei libri. Mi sono sempre interessati i pensatori classici, mi piace la filosofia...

 

Fra: Ho trovato l’Uomo in tante esperienze ma adesso lo cerco nella Bibbia in lingua originale. Sono convinto che lì c’è lo zampino del Padre e del Figlio...ci sono cose che non t’immagini... siamo tutti grosso modo seguaci di Cristo...

 

Ric: Noi siamo Corpo-Spirito e Psiche e io trovo l’uomo nel contatto umano non su facebook dove non si esprimono tutte le sue dimensioni...io cerco di scoprire la vera persona direttamente. Nell’uomo si può incontrare Dio e per me l’ambiente naturale per questo riconoscimento è la Chiesa non nego però che ci possono essere altre vie diverse dalla mia come lo yoga o espressioni religiose di altre culture...

 

Ros: Io lo cerco e lo trovo nel quotidiano del lavoro dello studio, nella relazione con le persone disabili con cui ho la fortuna di relazionarmi...Io sono volontaria della Misericordia e anche lì trovo l’Uomo...

 

Gian: Mi trovo in imbarazzo a dire se l’ho incontrato, ma lo cerco in occasioni positive e negative, magari riflettendo si scopre che si è vicini...

 

Ale: Per me l’incontro si trova in una semplicità di vita...andare all’essenziale nelle relazioni combattendo la fretta...dare valore ai gesti semplici di relazione. Tutti lo cercano l’Uomo ma restando nel superficiale o nel superfluo faticano a trovarlo...

 

M.G.: Lo cerco dovunque e sempre e quando lo trovo non mi piace...L’esperienza concreta con le persone non mi rimanda a Gesù nell’altro...Mi è stato proposto a Taizè un esercizio di semplificazione che custodisco volentieri in mente: Ci era stato chiesto di scrivere 10 cose per noi essenziali poi di immaginare di doverne cancellare 2 a seguito di una calamità che ci avrebbe limitato nelle possibilità e poi fino a 5 ...per me quello che rimaneva per tutti era il fatto di non rimanere soli...

 

E: Io vedo l’Uomo nel bambino e in ciò che per un bambino è essenziale: non giudicare l’altro, e giocare... questo dobbiamo re-imparare dai bambini: giocare e non giudicare...

 

Jo.: Io sono di Washington  e sento dire che in Europa siamo in un’era post-cristiana...Ma non qui.

 

M.F.: Dio cerca l’uomo e non si stanca di cercarlo. Ha questo pallino... Mi vengono in mente alcune parabole come in buon Samaritano in cui troviamo l’uomo come non ce l’aspettiamo...L’Uomo si trova nella misura in cui ciascuno di noi diventa veramente uomo. Questo è il fine del Cristianesimo. Non è un’esperienza una volta per tutte, ma è dinamica...trovo come chiave solo l’Amore. L’amore in tutte le sue sfumature: dall’essere innamorati al dare la vita...Poi c’è l’esperienza della bellezza quando si incontrano gli altri... Mi ricordo di essermi imbattuto nei canti del Servo Sofferente nel Libro del Profeta Isaia e ho visto la bellezza nel dolore e questo mi pone domanda: si trova la bellezza dell’Uomo nel dolore? E’ possibile? E un esercizio di fede molto profondo: questo passo lo ha fatto Gesù quando ha dato la sua vita sul Calvario...Questa è bellezza...

 

Ros: Dove si trova il Signore: pensavo a quello che mi insegna la Bibbia e la Chiesa: penso che è stato lui a volerci incontrare e a crearci...Ardeva un fuoco e Dio non era nel fuoco...ma in una brezza leggera...esperienza di Elia...

 

Ric: Desiderio dell’incontro...ho fatto sempre l’insegnante dunque ho avuto sempre la passione per il contatto diretto con le persone, ma per me non è ovvio vedere Gesù nell’altro quando questo è motivo di dolore, fatica. Ho cercato radicamento nella preghiera:  nella preghiera mi viene restituita la verità su di me e così posso avvicinarmi all’umanità autentica sotto lo sguardo amoroso di Dio...é difficile mantenermi in quest’ottica. Sono 20 anni che cerco di ritrovarmi...

 

S : Io ho trovato l’Uomo nella sofferenza e nel suo mistero: La luce per illuminarla è stata la parola di Dio

 

M.T. : Confrontata con tanti problemi famigliari ...ho trovato il mio posto qui: colpo di fulmine quando ho incontrato le Fraternità di Gerusalemme...

 

M.G: Ho cercato di essere disponibile con le persone e con Dio attraverso alti e bassi...La vecchiaia mi aiuta a vedere gli aspetti positivi: l’interesse per l’altro, la ricerca del dialogo, di conoscere l’altro. Ho imparato a pregare soprattutto nelle situazioni difficili. Stare insieme al Signore con la preghiera mi fa sentire la vita più leggera...Comunque l’Uomo l’incontrato la ragazzina: Padre Balducci mi ha indirizzato, poi in un momento di disorientamento ho cominciato a leggere la Bibbia da sola...poi ho cominciato con la preghiera e l’adorazione nelle tragedie che ho avuto...

 

L: Per me è stato un incontro con una persona senza fissa dimora che vendeva il giornale Fuori Binario...quando mi sono soffermato ad incontrare il suo sguardo, mi ha dato una sensazione di pienezza...per me  è il contatto con la scintilla divina che ciascuno ha dentro...

 

Sab: E’ difficile esprimere con la parola un’esperienza che riguarda la carne e il sangue, ma è un’esperienza che cresce condividendola...Non avevo ancora 18 anni è ho fatto l’esperienza di sentire un grande amore per tutti ma in particolare per i sofferenti e così ho cominciato con altri amici l’accoglienza dei senza tetto nella mia città...poi sono andata in Africa...ma ero molto ricca di me in un orfanotrofio e posso dire che sono stata salvata da loro: ho scoperto da loro la semplicità, la verità, amare non più partendo da me stessa...Dovevo prima essere raggiunta dall’amore, per amare; Fissatolo lo amò...Dovevo diventare sempre più piccola: svuotarmi di me. Grazie al dolore personale ho potuto comprendere il dolore degli altri...poi un biblista mi ha fatto scoprire la luce della Scrittura...La chiamata della mia vita è ora di fare sintesi tra queste due esperienze...non ricerco un luogo preciso per incontrarlo: è la quotidianità. In ogni momento lo possiamo accogliere o rinnegare. Sintesi è il Verbo che si fa carne...Relazione con questa Persona che mi fa vivere la relazione con gli altri...vorrei essere più potentemente umana...Non spirituale, ma umana in tutto quello che questo comporta...Non è necessario di essere cristiani per scoprire la bellezza dell’esistenza...dipende dall’ampiezza dell’unica cosa necessaria: l’amore...estensione totale in cui siamo chiamati a vivere “Amatevi, come io vi ho amato” questa è la certezza e la speranza del cristiano...arrivare ad amare il nemico...

 

Mar: Io sono volontario Caritas..Sono andato in Uganda recentemente e ho visto volontari che operano per amore di Dio insieme a dei Padri Comboniani che portano la Parola...ho cercato Dio tante volte con un’alternanza...ritengo una parola di Carlo Maria Martini: in ognuno di noi c’è un alto potenziale che grida...

 

Car: Mentre parlavate pensavo al mio primo incontro...avevo 8 anni quando ho fatto la mia prima Comunione e ero emozionantissima, avevo un tal mal di pancia che il vescovo ha dovuto interrompere....poi in un medico ho visto Gesù... A 40 anni mi sono innamorata di Gesù e sono passata dall’innamoramento all’amore attraverso la liturgia. L’eucaristia è diventato per me il luogo dove trovare il volto degli uomini nel Corpo di Gesù...Ho scoperto tardi lo Spirito Santo...

 

Fer: l’Uomo per me è una ricerca costante, soprattutto nella solitudine, spesso nella, alcune volte nello scambio con gli altri...Ricerco con fiducia: è bello restare meravigliati in tutto anche nei momenti di difficoltà... Questa meraviglia è con me, mi aiuta a crederci...Nel dolore abbassiamo la nostra superbia...

 

Vi: Alti e bassi: tante volte mi sento un santo, tante volte mi sento un demonio. Domenica scorsa ho compiuto 74 anni. La mattina l’ho passata all’ospedale...Io faccio volontariato tutti i giorni ma quando ho avuto bisogno ero solo...Sono stato dopo Pasqua a Gerusalemme: là l’uomo è veramente cattivo...noto questo: dappertutto le persone sono uguali...Io ero scappato di casa e alle 10 di sera c’era una Chiesa aperta e dei ragazzi pregavano intorno ad una croce. Noi preghiamo con Taizè - mi hanno detto e allora io sono andato con loro a Cuneo per una preghiera più grande...erano 20 anni che non facevo la Comunione perché non riuscivo a perdonare. Lì ho fatto la Comunione e ho perdonato tutti: mia sorella non la sentivo più e le ho mandato un mazzo di fiori...Ho perdonato e dopo ho cominciato a fare la Comunione tutti i giorni...

 

Fr: La nostra vita è un pezzetto di strada per imparare ad amarci. Ho incontrato Gesù.

 

Cla: Ho incontrato Gesù attraverso un commento di un prete ispirato...Appuntamento fisso in Chiesa la domenica  dove incontro l’assemblea dei vivi e dei morti..per me sono importanti il conforto e l’accoglienza. Li si può ricevere una parola speciale: incontro con il Vangelo nella Chiesa. Questo mi ha dato un senso nella vita.

 

El: Si danno sempre le cose per scontate: bisogna spannarsi gli occhi io sono partita dalla famiglia e dalla parrocchia...nel Vangelo cerco l’umanità perfetta...mi spanno gli occhi per vedere l’umanità di Gesù e dunque la mia umanità. Il silenzio aiuta a far venire fuori le parti più autentiche in noi ... ci sono cose che tu senti nella differenza tra noi...Lavoro all’ASL con persone tossicodipendenti che cercano l’ascolto..desiderio di pace, voglia di essere felici, vedere nella diversità di ognuno la possibilità di trovare il germe di Dio. Far spazio alla sofferenza che all’inizio fa perdere la testa ma poi insieme si fa un tratto di strada . Si prova a fare luce insieme, scoprire la parte bella che è in noi.

 

M.Ga.: Come in un fumetto di Linus, io mi sento piccolo piccolo.., anch’io pensando all’Uomo con la U maiuscola penso a Cristo: incontro con Cristo Risorto... punto di non ritorno che ha cambiato tutte le prospettive dell’umanità e noi lo banalizziamo e anche la Chiesa rischia di appannare  questa realtà...

 

Lu: Ascoltando prima di tutto penso che l’Uomo si trova nel silenzio dentro di sé , poi nei fratelli poi nella vita. Puntare sul silenzio interiore e nella semplicità dei gesti rivolti a tutti...

 

Da: L’ho incontrato 7500 Km da qui avendo il desiderio dell’Assoluto...sono partito lasciando temporaneamente tutti e sono andato sull’Himalaya dove e scattata la scintilla nel grande silenzio...ho cercato fuori e non ho trovato...poi ho iniziato il viaggio interiore. Sceso dalla montagna sentivo esigenza di approfondire l’esperienza interiore e anche nel servizio agli altri... La frase che mi colpisce “Ama gli altri come te stesso”. Prima bisogna sapersi perdonare per poter perdonare gli altri... se non ho pazienza con me stesso non posso avere la pazienza con gli altri... ho fatto questa grande scoperta che l’armonia con me stesso e con Dio aiuta ad andare verso gli altri. Noi siamo tridimensionali; lo Spirito o il cuore, la mente e il corpo e quando il cuore resta in pace, trova Dio perché si sente abitato... E questo significa rimanere in Dio. Questo si riversa nelle relazioni con il prossimo, accettare la moglie, i figli, poi intorno a noi fino all’umanità intera...E’ nel silenzio che ti senti amato da Dio e forte di questo amore puoi amare gli altri... vorrei trasmettere ai miei figli 4 cose:

1-     Dio esiste

2-     Dio ci ama da pazzi

3-     Dio vuol essere riamato

4-     Dio vuol essere riamato liberamente

Quando ho cominciato a cambiare me stesso anche le persone che mi sono attorno cominciano a cambiare. Quindi il cambiamento interiore provoca un cambiamento esteriore. Accettare ogni uomo... Gesù  Figlio dell’uomo è totalmente umano e ha cambiato il mondo.

Il Padre che ci ha amato da pazzi, fa tutto lui ma ha bisogno del nostro sì “Dio ci ha creato senza di noi ma non vuole salvarci senza di noi” Sant’Agostino:

E’ un atto di fiducia dobbiamo affidarci...

 

Be: Sono felice di essere qui e ascoltarvi...nel silenzio

 

J: E’ bello ascoltarsi...Qualcosa di Gesù passa attraverso di noi...nel perdono, nella tenerezza...il perdono che porta alla luce: dobbiamo fidarci

 

Ro: Anche per me è silenzio e ascolto.. ognuno si nutre di Dio riceviamo tutto da lui...

 

Ri: Vorrei riflettere su due punti:come Dio ci ama da pazzi chiedendoci un sì... io accogliendo il sì di Rosangela accolgo l’amore di Dio, per me è un si detto da Dio. Dio ci ama a prescindere da quello che facciamo. Non siamo perfetti... né a Dio né a Rosangela posso dire che non sbaglierò, però Dio mi ama così come sono e il suo SI rimane anche nel nostro quotidiano....Vorrei slegare i miei gesti dall’amare per amare gratuitamente...è il modo con cui Dio ci ama e ci consiglia a fare altrettanto ; ci ama da pazzi...

 

Massimo: Si, è vero ci sono dei libri che bisogna leggere e rileggere p.ex. studi critici di Teresa di Lisieux. Mi stupisco che questa ragazza che non era mai uscita da questo convento ma scrive con la sua vita un inno alla Carità – un comandamento nuovo dell’Amore. In un ambiente molto chiuso sono le mie sorelle ed è qui che bisogna amare... non aspettare il momento “giusto” ma amare qui e ora. L’amore non va messo in formalina ma va sdoganato...I discepoli si sono imbattuti in un uomo, il Rabbi che amava i banchetti...Tutte le volte un cui ci imbattiamo in un’umanità nuova ci riscopriamo uomini...

 

Cla: Ricordo la parabola del Samaritano: aiutare per la voglia di aiutare chi sta male...Però Dio ama da pazzi Stalin e Soljenitzin ? Secondo me no. C’è anche un giudizio nella Bibbia... separazione tra chi ha fatto del male e chi ha fatto del bene...Io sono stato in Brasile ho incontrato dei missionari sostenuti dalla fede ma poi alcuni di loro vengono uccisi... Si possono amare gli altri pur non credendo che Dio ci ama da pazzi?

 

M.Ga: Tu hai dei figli? I figli fanno soffrire ma non per questo non li si ama...

 

Da: L’amore di Dio è da sempre e per sempre ma la salvezza dipende dalla nostra risposta-libertà...

Saremo giudicati con il nostro metro...nell’ignoranza non c’è responsabilità, quando c’è piena coscienza c’è piena volontà...

Dio piange a causa di tutti gli Hitler, ma rispetta pienamente la libertà...

 

Ma.G: Io ho una testimonianza più positiva basata sulle Scritture...sono consapevolissimo del male che è in me...Quando non volevo ed ero lontano lui mi ha salvato...non ha aspettato che ci convertissimo per salvarci...Etica di riconoscenza non di dovere: la santità di Dio rende santi....noi siamo tutti chiamati destinati alla santità ...ma gli sbandamenti umani sono frequentissimi...In Paradiso spero di trovare a tavola Erode, Pilato e Hitler e gli chiederò di parlarmi della misericordia di Dio...

 

Sarah: Per continuare e stimolare riflessioni ho pensato di proporre un’altra occasione d’incontro aperta a Gamogna la domenica 10 giugno: ci permetterà di approfondire la nostra conoscenza reciproca e vivere nel concreto camminando quello che abbiamo condiviso qui nella Cappella Pandolfini. Possiamo allargare ancora l’esperienza arricchente fatta insieme in questi primi 4 incontri di Ri-cercare l’Uomo. Appena posso preparo un invito con tutti i dettagli per raggiungere Gamogna. Intanto posso dirvi che c’è la possibilità di partire in treno alle 7,25 da Firenze Santa Maria Novella per Marradi e lì poter salire su un pulmino speciale che ci porterà ai piedi dell’Eremo circa a mezz’ora a piedi....Ciascuno si porterà il suo pic nic  e all’Eremo chi lo desidera potrà partecipare alla Messa alle 12  e poi all’incontro libero su un tema caro a San Pier Damiani il fondatore di Gamogna nell’XI secolo “l’Uomo collaboratore della Creazione” che peraltro è una riflessione che è già emersa nei nostri incontri. Se siete interessati a venire mettetevi in contatto con me direttamente in Badia oppure telefonicamente : 055/2345211 o e-mail: fmg.fi98@gmail.com

 

 

posto da Marta e sr. Sarah 3 aprile 2012

 

Appunti di Marta sull'incontro di domenica 18 marzo 2012

 

 

Stasera riflettiamo su : COME CERCO QUELLO CHE CERCO? Come cerco di ottenere quello che cerco nella vita? A cominciare dalle risposte dell’altra volta alla domanda: cosa cerco?

 In Quaresima, in pieno deserto, vediamo come pensiamo di cercare e trovare...

 

Cla. Cerco la giustizia, sono ateo, non credo nell’intervento di Dio  nella storia e non credo che Dio ci ami: cerco nell’uomo, nel fratello, per stare nella giustizia, bene con se stessi e bene con gli altri..

Conoscerci nel paese dove sto: è complesso, c’è forte immigrazione, gente a volte difficile da integrare, ma bisogna trovare ciò che unisce più di ciò che divide.

 

Ri. Partecipo per la seconda volta con Rosangela, la mia compagna e ho portato due persone nuove. Vi vorrei leggere una cosa: a Messa c’era il Vangelo di Marco e lo voglio condividere: qual è il primo tra tutti i comandamenti? Amerai il Signore tuo Dio e amerai il prossimo tuo come te stesso...

Sono andato ad un incontro per ascoltare Vito Mancuso che parlava di fede in Dio, come ricerca di Dio ( per un ateo soprattutto).

Oggi voglio esprimere la mia gioia di essere insieme per sviluppare questo tema, ognuno secondo la propria esperienza.

 

C. Ringrazio Sarah che mi ha aperto una porta...ho ripensato a delle cose dette da Giorgio La Pira: la giustizia, il dare agli altri. In questo c’è qualche elemento di spiritualità che permette di creare armonia con gli altri. La politica secondo lui deve intervenire in questo senso. Lui ha trovato Dio nell’uomo, altri l’hanno trovato nella natura, come Fosco Maraini. Ambedue sono sistemi validi...

 

M.A. Mi sono interessata a Turoldo di cui ho letto interviste e altro. Credere nell’uomo è la miglior via per andare a Dio poiché Dio stesso fa così...

 

M....Se un giorno troverai Dio , avrai più speranze che si realizzi la giustizia. Dio si è rivelato non per giudicare ma per salvare il mondo: come cercare uomo e Dio?  L’altra volta ho detto: E’ facile trovare Dio nell’uomo, più difficile il contrario...ci ho pensato...ci sono diversi modi: trovare Dio in Caino e Dio in Abele (figura di tutti i martiri di tutti i tempi anche del nostro), Dio nell’uomo che soffre è un sentimento che parte da una disparità: io sto bene...ma la solidarietà vera nasce da una parità: fra i sofferenti già perseguitati fare comunità con chi non mi vuole bene così entriamo nell’ottica di Dio verso di noi che siamo sempre ingrati verso di Lui e siamo tutti egualmente Caino, anche lui fratello...anche se non ho progetti di crimine con Erode, con Hitler, tutti abbiamo la stessa chiamata all’amore e spesso la tradiamo...In questa prospettiva cerco di mantenere un desiderio ma certezze non ne ho...

 

Ri. “ Porgi l’altra guancia”, ci ho provato, ma è andata peggio di prima. Voglio continuare anche se devo proteggermi per non farmi male...

 

F. La preghiera è la risposta: non puoi cambiare le persone ma puoi pregare per loro.

 

E. (rivolgendosi a Cla) Abbiamo bisogno di Dio. Giustizia e carità vanno messe insieme. Il tribunale può condannare, ma lo sbaglio deve essere recuperato. “I poveri saranno sempre con voi”Il povero può essere qualcuno che sta bene ma aspetta la giustizia dalla guerra, come fa un dittatore in nome della giustizia. C’è chi va in carcere ad aiutare i pedofili...giustizia e carità coincidono di rado.

 

Danilo Tu come fai?

 

E. in pratica sono volontario alla Charitas. Sto con loro, condivido...con l’aiuto di Dio sto con loro.

 

J. Gesù ha distrutto la morte noi dobbiamo reagire contro il male, avere pazienza...nell’Eucarestia gustiamo quello che lui ci dà: la salvezza. Non dobbiamo avere paura del male perché lui è il nostro Salvatore universale, per tutti. Dio è padre, è madre, nel suo nome è la vita.

 

M: C. giustizia e carità... in tutti gli uomini c’è l’immagine incancellabile di Dio.

 

Car. Più che cercare io, è il Signore che ha cercato me, ho studiato dalle suore, andavo a Messa la domenica, ma mi annoiavo...poi sono stata afferrata dal Signore fortemente a partire dalla Liturgia, dai Salmi, dall’Eucarestia: il divino e l’umano. Io cerco a volte attraverso autori (non solo catechismo anche se una base ci vuole), i padre della Chiesa, la poesia...altri momenti cerco Dio nelle persone, qui, tra noi anche stasera, perché se ci ha messi qui è perché siamo sue scintille, perché ritrovandoci possiamo amarci un po’ di più...Per me il cammino continua nello stupore...

 

Giu. Dov’è la verità? Collego giustizia e verità: cerchiamo sempre qualcosa di nuovo, poi ci stanchiamo: Il computer si è fatto da sé oppure ci sono persone che lo hanno fatto? Cosa è più facile? Coloro che hanno visto Gesù risorto, dopo la loro sconfitta (con la morte di Gesù) non sono tornati alle loro barche, ma sono andati per il mondo a farsi ammazzare. Non si trattava  di una sbornia di due giorni. Ancora ora la gente si fa ammazzare..Ho letto un libro di Messori a questo proposito che mi ha convinto : la Chiesa si basa sulla testimonianza di quei primi Dodici che hanno dato la loro vita per quello che credevano...anche leggere Barsotti mi è stato molto di aiuto. Ci sono tante religioni, ma una sola mi dice che è risorto e anche razionalmente va vagliato l’argomento. Dopo duemila anni tutto questo succede ancora...Cristo perdona chi lo tortura: è la cosa più antiumana che ci sia...non tutti riescono a perdonare ma almeno si può provare alla luce del suo esempio...

 

F. Questa è la scommessa di Gesù..possiamo contribuire a cambiare il sistema, rimboccarci le maniche, progettare il futuro, unirci per progettare insieme...

 

M. F.  Sono colpito dall’ateismo. Penso che l’esperto in ateismo sia solo il credente, anche il monaco, perché si inoltra in Dio, sa cosa significhi il silenzio di Dio, la lontananza di Dio. A proposito dei bambini morti in pullman in Belgio è stato scritto: Dio si è distratto...In noi c’è un mistero totale: la terra è più illuminata sulla via su cui camminiamo, ma una parte rimane sempre buia...Cosa cerco? Sarò banale: cerco l’amore in mille sfaccettature. Solitudine di fronte al mistero. Dio crea l’uomo e si accorge che è solo, ma” non è bene”. Nell’Eden c’è un “non ben” che parte di Dio. Perché non bastava Adamo? Io spesso rifletto su questa solitudine ontologica dell’uomo...sull’amore c’è altro, l’amore si moltiplica...il funerale di Dalla è stato un messaggio per credenti e non credenti...amore delineato in mille modi. C’è una poesia di Turoldo: Mi devi chiarire come mai ti dico ti amo e già penso a fregarti. Offrire anche il peccato è un modo per cercarti?

Solitudine dell’uomo anche di fronte all’altro...L’unico comandamento di Gesù e amatevi! Il resto va e viene...

 

D. Rispetto e preferisco gli atei, perché sono anti-Chiesa, per dei giusti motivi, più che anti-Dio. E’ più facile convertirsi da ateo che da fariseo. Tutti cerchiamo l’unione più che la solitudine: questo concetto sulla terra ci unisce tutti. Il problema è: come? Io ho fatto il 68 e i risultati si sono visti...ho cercato la cultura, le beatitudini mi sembravano irraggiungibili. La vera trasformazione è capire che non siamo solo corpo e mente, c’è anche lo spirito. Come posso cambiare? C’è l’esperienza personale dell’amore: Dio esiste e ci ama da pazzi e vuole essere riamato, ma ci ha lasciato liberi di rifiutarlo. Sentirmi amato da Dio è stata la molla e capisco sempre di più le tre parole: Passione, Morte e Risurrezione, tre fasi inscindibili. Se le osservo (le parole del Vangelo) vedo quanto sono limitato, mi osservo ed è la Passione, poi c’è la purificazione (con l’amore, l’onestà, la giustizia) cioè la Morte, dove si fa piazza pulita del negativo...ma tutto è funzionale alla Risurrezione, la gioia che mi fa essere unito, all’interno della mia persona, alla luce, a Dio....Perchè Gesù è passato dalla croce? Prediche, miracoli non sono bastati, perché doveva mostrarci che per arrivare all’amore, alla risurrezione, dobbiamo passare attraverso la passione. E’ l’unico modo per cambiare me stesso e gli altri...L’obiettivo è la Risurrezione, perché siamo immortali per tutte le culture...

 

Car. Il mio io muore dieci minuti dopo la mia morte...quindi non sono mai nella luce piena, ma seguo questo filo luminoso. Fede è affidarsi, non è una bacchetta magica.

 

Cla. Ho letto i Vangeli, non capisco Gesù quando dice: sono venuto a portare la spada. Ama te stesso, dividi il mantello, cioè se vuoi amare devi fare così. Io non lo so fare, ma l’uomo, il cristiano, in particolare, può essere tormentato da questo problema. Un prete non deve prendere le armi nemmeno per difendere un povero. Io non porgo l’altra guancia. Preferisco chi non va a Messa ma poi adotta bambini e fa cose del genere.

 

M. Basta leggere il vangelo di Matteo al capitolo 25: il giudizio universale: avevo fame e mi avete dato da mangiare, ...parla solo di opere di misericordia. Su queste saremo giudicati. L’uomo non è solo: Dio Creò Adamo, maschio e femmina, li creò, creò dunque un’unità. La regola aurea (non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te) non è semplicemente cristiana, ma Gesù dice in più: amatevi come io vi ho amato...è un po’ più impegnativo...

Ri La Chiesa è la casa del Signore, per questo è importante andare in Chiesa a pregare perché si trovi la forza per le opere. Devo pensare perché io ci vado, non mi interessa come ci vanno gli altri. Non giudico , ma accolgo chi mi è contro, mi fa crescere incontrarlo in un altro modo...

 

Danilo “portare la spada” va letto a livello spirituale sennò siamo fondamentalisti come i crociati...Le letture sacre vanno lette in chiave spirituale da ricercare anche quando sono incavolato...questo rapporto cambia la vita....

Ora passo la parola a Sarah per il calendario ...

 

Sarah: troverete del materiale sulla nostra pagina sul sito delle Fraternità evangeliche di Gerusalemme: http//www.dellepiane.net/ricercare.htm  Se vuoi partecipare invia il tuo contributo al seguente indirizzo e-mail: feg@dellepiane.net. Per chi invece come me è ancora familiare di carta e penna ho messo il mio quaderno in mezzo al materiale che abbiamo fotocopiato e che è a disposizione di tutti, per scrivere ora “a caldo” impressioni, suggerimenti, idee per temi da approfondire...Restiamo anche disponibili io, Danilo e Francesca, Carmela, Sabrina, Marta, Clara e Alberta anche per incontri personali per approfondire temi specifici e documentarci anche a proposito...

Ecco le prossime occasioni per incontrarci: innanzitutto vi invito in Badia alla Veglia Pasquale sabato 7 aprile alle ore 22. la notte di Pasqua tutto rinasce dall’alto e rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo per accogliere ogni giorno la novità di Vita del Signore Risorto che è con noi.

La domenica 6 maggio qui nella Cappella Pandolfini ci sarà il nostro quarto incontro alle 16

Vi lancio anche una proposta. Una Giornata all’Eremo di Gamogna, immersi nella natura in un luogo di preghiera millenaria: domenica 10 giugno. Pensateci e poi dopo Pasqua sarò in grado di darvi delle indicazioni più precise...Sarà possibile anche raggiungere Marradi con il treno e poi se saremo una ventina possiamo prenotare un pulmino di linea per arrivare ai piedi di Gamogna...una buona passeggiata ci farà apprezzare ancora di più questo luogo...

 

 

posto da Marta e sr. Sarah 6 marzo 2012

APPUNTI DEL SECONDO INCONTRO RI-CERCARE L’UOMO del 19 febbraio 2012

Danilo dà la parola a Sarah per introdurre la sintesi della volta scorsa.

Sarah:Devo dire il mio stupore per l’andamento dell’incontro, per alcuni temi emersi, per le perle di testimonianza personale con domande forti: la sofferenza, l’incontro con Dio presente o sconosciuto, la trasmissione dei valori per chi ci sta a cuore, il tema dell’amicizia e dell’amore che ci dà le ali. Domande sulla Chiesa, legate anche ad incontri fatti (Medjugorie), cosa significhi essere Chiesa. Ho ascoltato tutto con gioia, siamo in una città in cui possiamo scavare un pozzo come in un deserto o buttare insieme un seme per farlo fiorire...

M.: Si è già detto ma vorrei sottolinearlo: totale libertà nell’esprimere il proprio pensiero, senza il Sant’Uffizio, senza badare all’ortodossia...

Danilo: Siamo qua per poter parlare liberamente delle proprie esperienze: oggi potremmo chiederci L’UOMO COSA CERCA, COSA CERCO IO...

C. cerca la comprensione, la comunicazione, l’amicizia, nel momento giusto, che a volte manca, per costruire insieme...

CL. l’incontro con l’altro porta sempre qualcosa...

Mar. si trova Dio attraverso l’uomo o l’uomo attraverso Dio?Ognuno sceglie la sua modalità...forse la più facile oggi è attraverso l’uomo...

V: io cerco Gesù, ma sempre mi sfugge...

Car. non so cosa cerco: un verso poetico esprime la mia ricerca: “A cielo aperto, nel tumulto del mondo, avere dimora” Qualcuno Dio-Gesù  ci guarda, e voglio viverlo nel mondo, non in un eremo, vivendo in compagnia degli uomini: Anche condividere nel tumulto gioia, dolori e la voce dall’alto può passare anche attraverso il mondo...

M. quanta Chiesa c’è fuori dalla Chiesa. (applauso)

Sf. come uomo cerco di migliorarmi di capire meglio il pensiero cristiano...

Sab. non smettere mai di cercare in tutto quello che facciamo. Ho riletto il Diario di Etty Hillesum...la sua forza di continuare a salvare l’idea del sacro, di Dio, nonostante la persecuzione in cui viveva. Cerco che nel quotidiano non mi manchi mai la passione per la vita, per ogni uomo che incontro, non dimenticando mai la bellezza a cui sono chiamata...

St. cercare Dio nel dialogo interiore, il silenzio nella preghiera o nel dialogo aperto attraverso gli uomini che incontro. Il dialogo Dio – uomo e uomo –Dio ci devono essere ambedue. Trovo difficile trovare Dio attraverso l’uomo. Veniamo spesso traditi, ma dobbiamo continuare a seguire e a cercare Gesù...

M.F La prima volta ho ascoltato gli altri, la ri-cerca mi interessava. La prima parola di Gesù nel vangelo di Giovanni è: Che cercate? Non a caso, noi infatti cerchiamo, più che l’uomo, il benessere, la felicità, ma Gesù mi indica una strada diversa: la sua umanità per arrivare a Dio. Un libro ”Cerco i miei fratelli” è la storia di Giuseppe venduto e racconta la fatica a ritrovarsi come fratelli. Ma alla fine ci sono riusciti. E’ fatica incontrare il fratello, ci sono sempre grovigli non dipanabili, ma c’è sempre un fratello in ogni groviglio: se ci mettiamo alla scuola di Gesù , lo troviamo piano piano...alla sua sequela, non lo conosciamo; si é fatto battezzare come noi, e ancora non ci ha detto chi è vediamo il vangelo come sequela vissuta e da vivere...il cristiano perfetto ha incontrato Gesù e gli ha fatto capire chi era, in modo sommesso. Dio è discreto. Gesù potremmo chiamarlo il Rabbi di Galilea...e allora bisognerebbe riscrivere il credo dicendo credo in Gesù il Rabbi di Galilea che ci ha rivelato il Padre in cui credo...

J. Ringrazio Dio, la vita, cerco il tuo volto Signore, ma guardiamo un po’ noi stessi e rispettiamo il corpo e il sangue che riceviamo. Vedersi come siamo, in verità.

E. Cerco di avvicinare chi ho di fronte che mi fa capire anche chi sono io. Cerco l’umiltà. Siamo presi dal quotidiano. Se mi specchio in chi mi incontro, posso dargli qualcosa e scoprire di cosa ho bisogno io.

G. L’uomo cerca di migliorare come essere umano, di avere una vita piena.

A. Mi interessa l’aspetto educativo, quale messaggio passare agli altri, ai bambini in particolare. Capire quali sono i messaggi forti: la virtù, l’amore della vita in sé e per sé.

M.P. Personalmente cerco la serenità che non è la felicità, ma l’essere parte dell’abbraccio di Cristo, a volte non me ne rendo conto. Quando lo sento sono sereno e la mia vita cambia. E mi piace sentirmi parte della volontà del Signore: Mai come ora associo questa serenità a questo poter condividere con chi incontro.

S.B. Qui, qualcosa mi si muove dentro e sono contento. Se penso a cosa cerco vado anche in tilt. Oggi ho il pensiero del conflitto con la solitudine, la caducità, il non dialogo. Cerco l’esperienza, però oso dire che è importante portare avanti la ricerca di Dio. A volte ho avuto paura della solitudine e ho detto:”Dio non è una entità da cui aspettarmi che faccia qualcosa al mio posto se non indurmi a partecipare al suo creare”. Allora oggi io non posso più dire: oggi Dio non mi dato quel che volevo, però l’ho sentito in molti modi nel suo farmi partecipare.

D. Cerco l’umanità, cerco una Chiesa umana, che spalanchi le porte e le finestre e che non faccia storie con le altre religioni. Il popolo di Dio è tutto non solo i cristiani, lo dice la Lumen Gentium... Dio è venuto a salvare tutti, cattolica vuol dire universale...come allora parlare di identità cristiana-comunità dei credenti: un credente musulmano se crede in un rapporto personale con Dio non va in Paradiso?...I ragazzi comunicano col mondo con il computer, poi vanno in Chiesa e trovano le omelie da parrocchietta...é chiaro che poi non ci vengono più in chiesa. Dobbiamo cercare di non essere conflittuali con noi stessi, lavoriamo dentro di noi perché capendo come stiamo noi possiamo essere più comprensivi e generosi con gli altri... Cosa dare ai nostri giovani? Il Verbo venne ad abitare in mezzo a noi; sarebbe meglio dire in noi, in mezzo vuol dire fra, cioè fuori...Rinnegare se stessi=rinnegare il proprio egoismo per arrivare alla purificazione dell’amore che elimina possesso, denaro, invidia. Dio ci vuole felici e anche noi lo vogliamo ma non sappiamo come fare. Allora c’è l’ascolto che ci può aiutare e di là, la serenità che ci mette in tutt’altra qualità di vita...sottolineo l’attitudine di fede come affidarsi a Dio esperienza personale: da qui tutto cambia di prospettiva. Ho fatto personalmente l’esperienza di lotta con Dio, poi mi sono arreso e lì cambia la vita...

M. Condivido tutto quello che ho ascoltato e che mi ha arricchito. Aggiungo qualcosa: ecclesia: dove sono i chiamati, Dio ci ha chiamato, Dio chiama all’esistenza, ha chiamato tutto con la creazione. Viene prima la chiamata poi l’adesione. Balducci parlava di cristiani ab Abel non a Caino. Che uomo cerco: Caino o Abele?...Rileggeremo gli appunti sbobinati di Enzo Bianchi su Balducci ritroveremo molte cose e saremo aiutati a cercare. Io chiedo al Signore di non smettere di desiderare. Il cercare è salvifico; arrivare è da vecchi.

Mar. Balducci pregava la Divina Provvidenza, che la sua mamma, donna semplicissima pensava che fosse la moglie di Dio, gli indiani si salutano dicendo Namastè = saluto Dio che è in te.

G. sono sempre alla ricerca, ma ora sarò più serena con tutte le esperienze che ho raccolto qui...

M.G. sono contenta anche di scoprire sempre più una Chiesa aperta verso l’uomo...

R. è Dio che ci ha scelti e noi cerchiamo lui che ci guidi...la Chiesa ha tanti problemi, è fatta di uomini ma va come noi verso il giorno senza tramonto...

M. nell’aldilà non avremo più il problema dell’ecumenismo . pensiero liberatorio...

M.F. Ascoltando qualcuno di voi ho pensato che chi entra nell’ascolto della sua vita, fa esperienza dei suoi limiti e questo ci delude un po’...nella vita cristiana così vissuta, sforzandosi di seguire Gesù, quello dei Vangeli non delle apparizioni, anche Gesù può averci deluso e se non lo ha fatto ci manca qualcosa...

S. Gesù è un amore che per ma è un prendere o lasciare e vedo che Gesù mi chiama sempre con delle novità, mi invita a rinnovarmi, a cercare che l’incontro sia sempre meno mediato dalla mia incapacità. Mi chiamo Sarah perché mi sento sempre in deserto dove incontro pietre che sono presenza di Lui. Importante è scoprire il segreto della propria chiamata che ci fa anche dono per gli altri. Questi incontri mi fanno uscire dai stereotipi creati dalla mia pochezza. E’ occasione di rinnovamento, offrire la mia ricerca anche a voi: vivere nell’oggi i segni della presenza del mio Signore lì dove mi chiama a essere, in una vita che è già sua e ogni giorno me ne rendo più conto e questa è una novità: che la provvidenza irrighi questo deserto che è in me, mentre sto nella “tenda” in un mistero di non conoscenza... e voi con dettagli diversi avete detto cose simili riconoscendo l’azione di rinnovamento di una Parola che mi arriva anche attraverso di voi...

D. Siamo tutti nel deserto sotto il faraone e non se ne può più. Ci propongono di passare il Mar Rosso, ottima proposta. E’  la purgatio dei mistici, il deserto, il Dio nascosto, la prova, la notte oscura di San Giovanni della Croce. Poi c’è il Giordano e la terra promessa, ma anche lì lotte, prima di arrivare a Gerusalemme...poi l’Apocalisse, lo svelamento. Ma nel frattempo si protesta con Dio: è come una storia d’amore, c’è il fidanzamento: mi ami perché stai con me o perché mi vuoi il mio bene? Poi si sposano e le due personalità si devono incastrare...così è con Dio: piccola prova, piccola gratificazione, media prova, media gratificazione, grande prova grande gratificazione...E si va sempre oltre...

A.M. Gridare a Dio “perché”. La prova di Isacco e di Abramo che torna fuori nella nostra vita. Dio ci dà piccole cose poi ce le toglie. A volte si grida...poi arriva Dio che sa cosa fare per noi e ci dice “fidati”. Non è né facile né gratificante, ma è il cammino nel deserto e il Signore parla, noi lo incontriamo anche nel deserto... Per quanto riguarda la trasmissione dei valori ai bambini io ritengo che bisogna trasmettere il rispetto...

Sab sentire, ascoltare, vedere,dare spazio al nostro corpo che partecipa alla creazione...importanza dell’arte e della bellezza come espressione dell’uomo...

...idee per la prossima volta...

Sarah potremmo provare ad approfondire un tema in particolare. Con Andrea delle Fraternità Evangeliche di Gerusalemme abbiamo creato una pagina web sul sito delle FEG: http//www.dellepiane.net/ricercare.htm  Se vuoi partecipare invia il tuo contributo al seguente indirizzo e-mail: feg@dellepiane.net. Per chi invece come me è ancora familiare di carta e penna ho messo il mio quaderno in mezzo al materiale che abbiamo fotocopiato e che è a disposizione di tutti, per scrivere ora “a caldo” impressioni, suggerimenti, idee per temi da approfondire...Restiamo anche disponibili io, Danilo e Francesca, Carmela, Sabrina, Marta, Clara e Alberta anche per incontri personali per approfondire temi specifici e documentarci anche a proposito...

Proposta di Mario: approfondire la passione di Gesù e “Caino”...pensare al futuro dei nostri incontri, eventualmente dividersi in gruppetti per approfondire temi specifici secondo gli interessi...

 

posto da Marta - 5 marzo 2012

 

“Osare” il deserto nella certezza del suo amore - da "Sources Vives"

 

“Lui stesso se ne andò nel deserto, a una giornata di cammino”.

Comincia con questo primo giorno,

il cui si entra nel deserto e si avanza fino alla fine del giorno,

sapendo che, arrivati lì, non ci sarà il tempo di tornare

proprio perché il giorno è già finito.

Alla fine di questo primo giorno, ci sarà la notte.

E bisognerà pur passarla da qualche parte.

Inevitabilmente nel deserto.

 

Entrare in Quaresima per me è “osare” questo primo giorno.

E osare di avanzare verso quel punto di non ritorno.

Dove non ci sarà modo di tornare indietro,

dove si potrà solo contare sull’amore di Dio.

Dove, se Dio non interviene, non ci sarà nulla.

 

E incamminarsi ogni giorno con la sua Parola. Perché la via è quella.

Lasciate che sia verità in noi.

E, a volte, è dura da capire, è tagliente,

e vorremmo ignorarla, e potremmo ignorarla.

E, a volte, è difficile da capire, nascosta, velata,

e vorremmo lasciarla passare.

Ma “osare” il deserto, è trattenere la Parola.

Lasciare che si allarghi in noi, dimori in noi, smuova, tagli, compia la sua opera in noi,

ci conduca a poco a poco al termine di quel primo giorno,

là dove abbandoniamo finalmente la nostra sufficienza.

Per affidarsi a Dio.

E lì nel deserto, Dio sarà pienezza.

Dio mostrerà il suo amore.

Dio ci toccherà con la sua tenerezza.

“Alzati e mangia”.

 

Entrare nella Quaresima, è cercare quel momento,

rischiare quella solitudine,

sicuri che Lui c’è.

Rischiare di rimanere nudi,

di guardare alla nostra povertà

nella certezza del suo amore.

 

E quando tutto questo comincia ad essere difficile,

quando cadiamo, ci facciamo male,

quando ci sarebbe ancora il tempo di tornare indietro

per ritrovare la certezza di avere ragione, così rassicurante,

che avevamo lasciato lì la mattina,

resistere, sotto la Parola,

nella certezza del suo amore.

 

E se ci vogliono quaranta giorni, non importa.

Alla fine sarà lì.

 

E noi potremo allora alzare gli occhi verso il Figlio sulla croce,

verso Colui che è rimasto fino alla fine

nella certezza dell’amore del Padre,

nonostante il peso di quel fardello che ha tenuto stretto fino alla fine del giorno,

ormai vincitore,

ormai Risuscitato,

grazie alla certezza di quell’amore

 

Soeur Elie

 

posto da Sr. Sarah - 31 gennaio 2012

            L’incontro vissuto alla Cappella Pandolfini domenica 15 dicembre ha risvegliato un me un interesse molto vivace su modi e parole adatti per aiutare tante persone che da sconosciute diventano compagne di viaggio sulle piste spesso non battute dell’esistenza alla ricerca di un senso, una meta, un’appartenenza. Mi é tornata in mente con piacere una rappresentazione teatrale che, come me, aveva coinvolto tanti giovani e giovanissimi all’Eremo di Gamogna nel settembre 2007: 4 attori hanno dato voce ad un libretto dal nome L’UOMO CHE CAMMINA. Alcune frasi sono risuonate tra le mura quasi millenarie dell’Eremo prendendo la solennità della rivelazione di un segreto: CAMMINA. SENZA SOSTA CAMMINA...VA DIRITTO ALLA PORTA  DELL’UMANO. ASPETTA CHE QUESTA PORTA SI APRA. LA PORTA DELL’UMANO E’ IL VOLTO....l’AMORE  E’ UN RE PRIVO DI POTENZA, DIO E’ UN UOMO CHE CAMMINA BEN OLTRE IL TRAMONTO DEL GIORNO...I QUATTRO CHE DESCRIVONO IL SUO PASSAGGIO SOSTENGONO CHE MORTO, SI E’ RIALZATO DALLA MORTE...

            L’UOMO CHE CAMMINA E’ QUEL FOLLE CHE PENSA CHE SI POSSA ASSAPORARE UNA VITA COSI’ ABBONDANTE DA INGHIOTTIRE PERFINO LA MORTE. COLORO CHE NE SEGUONO LE ORME E CREDONO CHE SI POSSA RESTARE ETERNAMENTE VIVI  NELLA TRASPARENZA DI UNA PAROLA D’AMORE, SENZA MAI SMARRIRE IL RESPIRO, COSTORO, NELLA MISURA IN CUI SENTONO QUEL CHE DICONO SONO FORZATAMENTE CONSIDERATI MATTI. QUELLO CHE SOSTENGONO E’ INACCETTABILE. LA LORO PAROLA E’ FOLLE E TUTTAVIA COSA VALGONO TUTTE LE ALTRE PAROLE PRONUNCIATE DALLA NOTTE DEI SECOLI? COS’E’ PARLARE? COS’E’ AMARE? COME CREDERE E COME NON CREDERE? FORSE NON ABBIAMO MAI AVUTO ALTRA SCELTA CHE TRA UNA PAROLA FOLLE E UNA PAROLA VANA,

            Queste parole mi sorpresero la prima volta che le ascoltai e ancora oggi nel ricordo accendono in me lo stupore perché tolgono ogni pesantezza di ovvietà e abitudine alla presenza e alla parola viva che muove i miei passi nella fede. Mi piace pensare alla mia storia personale legata a questo inarrestabile movimento che scuote l’oggi di tutti i tempi e che nel cuore di Firenze in mezzo al trambusto delle notti alticce di tanti giovani o al silenzio maestoso dell’Eremo dopo una nevicata notturna io possa ritrovarmi sempre in cammino tra verità e follia seguendo una parola che diventa carne della mia carne. Un altro ritornello mi apre al sorriso: IL PRIMO VENUTO E’ PIU’ GRANDE DI NOI: BISOGNA SCANDIRE OGNI PAROLA DI QUESTA FRASE E MASTICARLA, RIMASTICARLA. LA VERITA’ LA SI MANGIA. VEDERE L’ALTRO NELLA SUA NOBILTA’ DI SOLITUDINE, NELLA BELLEZZA PERDUTA DEI SUOI GIORNI. GUARDARLO NEL MOVIMENTO DEL VENIRE, NELLA FIDUCIA IN QUESTA VENUTA, E’ QUANTO SI SFIANCA A DIRCI L’UOMO CHE CAMMINA: NON GUARDATE ME. GUARDATE IL PRIMO VENUTO E VI BASTERA’, E DOVREBBE BASTARE. Qui si situa il mio desiderio e la mia sfida, ricercare l’uomo con lo sguardo aperto sulla sua unicità e sul mistero che lo abita . Mettersi in gioco insieme e camminare, camminare senza sosta..

(cfr. CHRISTIAN BOBIN L’uomo che cammina Ed. Qiqajon)

 

posto da Sr. Sarah - 28 gennaio 2012

 

Dal Sources Vives “Vivre le desert” spunti di riflessione tratti dalla testimonianza di P. Pierre- Marie Delfieux, Fondatore delle Fraternità di Gerusalemme:

 

            “Esiste la grazia del deserto: imbeve l’anima, agguerrisce il corpo, alleggerisce il cuore, illumina lo spirito.” 

 

            “Il deserto è il luogo della grazia dello stupore: quello che c’è di più bello nel deserto è che nasconde un pozzo da qualche parte.”

 

            “Nel deserto tutto è assurdo o  misterioso. Tutto parla di Dio o evoca il nulla. Non ci sono mezze misure. In effetti, quello che mi ha segnato maggiormente è forse la radicalità della scelta, quell’opzione liberatrice in favore di Dio e contro ciò che non è Dio. Se Dio c’è, allora nulla risulta e risultava assurdo, a meno che non si creda all’assurdo. Ma né il mondo, né l’uomo sono assurdi. Chi è allora il creatore del mondo e il redentore dell’uomo? Queste sì che sono domande! Forse più che in ogni altro dove, il deserto spinge a dirsi che tra l’assurdo e il mistero è il caso di credere al mistero!" 

 

 

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